Eccoci dopo millecento chilometri presso uno dei
tesori del patrimonio normanno
Les Haras du Pin
Costruito sotto il volere di Re Luigi XIV nel lontano 1714, in
una terra che per beneficio reale fu estesa alla
” Seigneurie du Pin”, appartenente
al consigliere di stato Bèchameil de Nointel, il quale acconsentì volentieri
allo scambio del suo dominio con terre situate in Piccardia.
E qui che il Re, “
au coeur d’un domaine de 600 hectares”, fa edificare il castello, in seguito
nel 1717 ben 200 cavalli si istallano nelle stalle concentriche dello stesso,
ma solo nel 1807 un documento anonimo figura il prospetto illustrativo dell’insieme
degli edifici che necessitano il perfetto funzionamento “Du Haras “ nella loro architettura classica del secolo.
Questi “Haras Royal ”sono
la risposta, a volontà e bisogno di
produrre, e selezionare cavalli adatti
alle necessità di allora, trasporto, lavoro agricolo, cavalleria militare, e la
corte di Versailles.
Altra attività principale degli Haras consisteva nel
riprodurre gli equidi nelle varie razze per bellezza.
Nel 1790 si contano 196
stalloni, 40 puledri e puledre, e 132 cavalli approvati.
Diventa “ Haras National “. L’assemblea costituzionale decreta
la vendita degli stalloni presenti in sede, è il 20 gennaio 1790, ma grazie a una petizione del
consiglio dipartimentale dell’Orne, che spera nella conservazione degli Haras, la
vendita degli stalloni fu posticipata di tre anni. Dopo un periodo incerto, il
decreto imperiale del 4 luglio 1806 ristabilisce agli Haras il deposito degli stalloni, riconoscendole la
circospezione composta dai dipartimenti della Somme, la Seine –et-Marne, la
Haute-Marne, l’Eure e la Manche.
Finalmente gli Haras du Pin ritrovano la loro collocazione e
la loro funzionalità.
Questa è la Versailles dove ancora oggi ritroviamo il suo Re
, il cavallo.
La razza del cavallo Percheron è fedele agli Haras du Pin
tanto da far vivere a questo comune di
Pin-au-Haras la 114sima edizione del “Campionnat de France Percheron”, riunendo
i migliori esemplari selezionati su tutto il territorio francese.
Il programma è decisamente fitto, si dà il via alle danze con
l’inaugurazione del “Centre de Valorisation du Cheval Percheron”, che già nella
settimana ha selezionato 15 cavalli, per modello e andature, e per un test di
temperamento semplificato, ritenendone sei ammessi “a l’essai, “ovvero un periodo
di quattro settimane dove saranno testati dal comitato di selezione formato da
tecnici IFCE, Haras, allevatori è utilizzatori, che ne decideranno l’integrazione o no, offrendo poi ai
proprietari la possibilità da parte
della SHPF, di acquistare questi cavalli, allo stesso tempo, i sei equidi promettenti della razza, intraprenderanno una
formazione di due anni al fine di essere commercializzati come cavalli da
utilizzo .
La giornata di sabato
è dedicata ai ben 81 maschi interi di due anni, tre anni e quattro anni,
presentati lavati, strigliati, è
“intrecciati”, insomma tirati a lucido, nella “COUR d’HONNEURE du HARAS
NATIONAUX du PIN” per i campionati
Percheron France dove i migliori di loro, quest’anno 47, raggiungendo un
punteggio minimo di 28 su 50, diventeranno Stalloni riproduttori di razza.
La domenica sulla “Grande Carrière” si scontrano 6 Èquipes dipartimentali,
o regionali per il CHALLENGE D’UTILISATION, ovvero una squadra formata da un
cavallo montato, un cavallo presentato all’attacco singolo ,e una pariglia, devono difendere i colori della propria regione affrontando una serie di prove
su campo. A ruota le prove di mani abilità e trazione, dove i migliori
parteciperanno al salone dell’agricoltura di Parigi 2017, e ancora quattro ring
ospitano 200 femmine di 2 e 3 anni, giumente in produzione o “suitè”, in altre
parole, seguite dai puledri, saranno giudicate da quattro giudici per modello e
andature, insomma una giornata piena.
Mancavamo da due anni a quest’appuntamento, ed è sempre bello
ritrovarsi per confrontare i due mondi ai quali apparteniamo, il Merens e il Percheron, per crescere e migliorare, identificarsi
con problemi comuni. Incontrare gli amici, le varie delegazioni estere, tra cui
Germania, Giappone, Italia, America ..…venute
per ammirare la selezione e competenza nell’allevamento, il tutto in una
convivialità tipica della gente del nord.